Relazione del progetto "Una scuola per tutti"
Valutazione generale.
Il progetto è nato da un’intuizione, da un’amicizia condivisa nel tempo, da un ritrovarci con i miei amici compagni di Liceo al Don Bosco di Verona (anni 70-75). Il loro desiderio di sostenere le opere missionarie di Bigene si è chiaramente concretizzato in questa idea: “se ci siamo conosciuti sui banchi di scuola, e siamo cresciuti nella vita proprio a partire da quei banchi, e dalla formazione scolastica abbiamo ricevuto tutti noi la solida base del nostro presente, desideriamo aiutare altre persone ad andare a scuola”.
E così, dal luglio 2012, è partito il progetto per realizzare nuove scuole nei villaggi della Missione di Bigene. I bambini che desiderano andare a scuola ci sono. Anzi, è splendido testimoniare che questi bambini desiderano frequentare la scuola, lo sentono come un privilegio, e ci vanno con grande entusiasmo. All’interno della Missione già opera la Scuola, guidata dalle Suore Oblate del Sacro Cuore di Gesù, con grande vantaggio per centinaia di bambini. È sicuramente la scuola migliore di Bigene. Ci sono poi le scuole statali; con un enorme problema, perché da molti anni lo stato non riesce a pagare regolarmente gli insegnanti, che quando non ce la fanno proprio più cominciano a scioperare. Scioperano per mesi, aspettando arretrati da anni… È una situazione disastrosa: i bambini vanno a scuola per pochi mesi all’anno, e riescono a realizzare ben poco per il loro futuro. Accade così che lo scorso anno scolastico 2013-14 è stato annullato dal Ministero dell’Educazione della Guinea-Bissau: tutti gli alunni della scuola statale dovranno ripetere l’anno scolastico per insufficienza di giorni scolastici.
Una classe della scuola di Bigene
Poi ci sono le scuole comunitarie dei villaggi: è il villaggio stesso che si prende a cuore l’educazione scolastica dei suoi figli. Si cerca un possibile insegnante (normalmente un giovane che abbia terminato le scuole superiori nella capitale) e iniziano a costruire la loro scuola con quello che hanno: foglie di palma intrecciate per realizzare pareti e tetto, bastoni recuperati nel bosco e legati tra di loro per costruire i banchi. Bisogna dire che l’esperienza di queste persone è quasi invidiabile: riescono a realizzare una scuola con quello che hanno a disposizione e senza nessun problema di permessi edilizi, progetti, approvazioni, finanziamenti, mutui… Veramente sono bravi!
Se la scuola comunitaria funziona bene, la Missione aiuta per costruire in seguito una scuola di mattoni di argilla con base di cemento. Occorre la verifica nel tempo per comprendere se la scuola funziona bene. Dipende da alcuni fattori facilmente verificabili:
+ se i genitori sono contenti di mandare i loro figli a scuola (questo avviene quasi sempre);
+ se i genitori si assumono la responsabilità di sostenere le spese necessarie per il pagamento del professore (questo avviene con molta fatica: si chiede un contributo mensile di circa 1 euro, ma non sempre i genitori riescono a realizzare questa doverosa contribuzione);
+ se l’insegnante ha capacità e responsabilità educativa (grande lavoro da compiere è l’aggiornamento degli insegnanti; le suore della Missione danno una grande aiuto per questa opera indispensabile);
+ se il villaggio è attento e partecipe nel tempo alle necessità educative (compito non facile; all’inizio tutti si lasciano coinvolgere positivamente nella costruzione della scuola, ma nel tempo è difficile continuare una corresponsabilità educativa);
+ se i bambini vanno a scuola volentieri (questa verifica è quasi inutile: tutti i bambini vanno sempre molto volentieri a scuola!).
Cosa abbiamo già realizzato prima di questo progetto?
Abbiamo già costruito la scuola comunitaria nel villaggio di Facam, completato la costruzione della scuola comunitaria nei villaggi di Farea e Bucaur, sostenuto l’acquisto dei banchi nelle scuole comunitarie dei villaggi di Bambea, Facam e Suar.
Inoltre, anche grazie alle adozioni a distanza, siamo riusciti a compiere queste opere:
+ pagamento degli insegnanti. La quota che i genitori versano per i loro bambini non è sufficiente a completare una doverosa retribuzione per gli insegnanti delle scuole. Stiamo organizzando un programma che prevede, negli anni futuri, una maggiore partecipazione dei genitori per le spese scolastiche nelle scuole comunitarie dei villaggi. Se le classi dei bambini sono poco numerose, sarà necessario continuare a sostenere gli insegnanti anche in futuro.
+ sostegno ai bambini che hanno difficoltà a frequentare le scuole. Bambini orfani, o con genitori ammalati, sono aiutati dalle adozioni per le loro spese normali nel frequentare le scuole. Questi bambini già soffrono per le loro situazioni familiari; non devono rimanere esclusi dalle scuole.
+ sostegno a studenti delle scuole statali che non riescono a pagare le tasse scolastiche. Le scuole statali non sono totalmente sostenute dalla stato, e desideriamo aiutare anche i giovani che affrontano le scuole superiori a completare la loro preparazione scolastica.
+ sostegno ad alcuni studenti universitari che frequentano i corsi nella capitale.
Cosa intendiamo realizzare nei prossimi anni?
Villaggio con |
Opere da compiere nel 2014 e negli anni seguenti: |
SCUOLA DELLA MISSIONE |
50 banchi scolastici |
SCUOLA DELLA MISSIONE |
rifacimento della recinzione |
SAIAM BALANTA |
cemento per pavimentazione |
SIDIF BALANTA |
cemento per pavimentazione |
SUAR |
cemento per rifare parte della pavimentazione interna, |
BUCAUR |
30 banchi scolastici |
FACAM |
6 banchi scolastici |
MANSACUNDA |
cemento per pavimentazione |
BARO |
scuole da realizzare in futuro |
MASASU |
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LIMAN |
|
MAMBULOTO |
I banchi scolastici sono realizzati nella falegnameria di Bula, all’interno della grande scuola per falegnami che i Padri Giuseppini del Murialdo dirigono in questa cittadina vicina alla capitale. Hanno struttura in ferro e ripiani in legno, compreso lo schienale, sono realizzati molto bene e permettono ai falegnami del posto un lavoro decoroso. Costano 50.000 franchi per un banco a due posti (76,22 euro). Per i nostri bambini piccoli, un banco fatto così bene è usato anche per tre posti. Potrebbe essere una buona idea quella di proporre ai nostri amici di acquistare un banco per 75 euro!
Nei villaggi con le foglie di palma e qualche ramo si tira su una scuola
Una scuola molto povera ma almeno con i banchi funzionali
Circa 24 mila euro sono necessari per i prossimi interventi. Sono davvero tanti. 7 mila sono già a disposizione. I vari interventi saranno necessariamente spalmati negli anni (le scuole saranno realizzate gradualmente), ma verifichiamo che gli amici che aderiscono a questo progetto sono in aumento: siamo quindi fiduciosi.
Il grande Nelson Mandela affermava che “La mia più grande ambizione è che ogni bambino in Africa vada a scuola perché l’istruzione è la porta d’ingresso alla libertà, alla democrazia e allo sviluppo”.
Grazie a questo progetto, stiamo realizzando questo sogno.
Confidiamo nell’aiuto del Signore e anche nel vostro aiuto.
Grazie ancora per tutto quello che ognuno di voi ha compiuto, e potrà compiere, per aiutare a costruire e completare le scuole comunitarie dei nostri villaggi.
don Ivo Cavraro, parroco della Missione di Bigene, Guinea-Bissau
(settembre 2014)